mercoledì 18 ottobre 2006

La pubblicità stimola l'anglofobia del popolo italiano tutto

Ti basta guardare distrattamente la TV se vai un paio di giorni all'estero. Se incappi in una pubblicità il fenomeno ti colpisce, e appena ti fermi ad analizzarlo ti rendi conto della sua portata immane.
Sto parlando della spaventosa ignoranza anglofoba che affligge le pubblicità dei prodotti nati all'estero venduti in Italia. Le pronunce di nomi anche semplicissimi in inglese sono incredibilmente kitsch, quasi fanno sorridere nel loro orrore... non fosse che siamo uno dei Paesi in cui la gente parla peggio le lingue straniere, e la TV ci travia parecchio.
Esempi pratici (ce ne sono moltissimi oltre a questi, basta andare al supermercato e fare attenzione a cosa si compra): partiamo dallo shampoo. Che già di per sé in tutte le lingue del mondo viene chiamato nella sua pronuncia originale, ovvero "shan-pu", mentre qui con grande sfoggio di cultura le due o finali (che sono presenti perché è la traslitterazione fonetica inglese dell'ideogramma cinese originario) vengono lette come due o di fila. Se entriamo nel merito, troviamo il fantastico Clear, pronunciato tristemente come si legge.
Nel settore alimentari, come non riportare il fulgido esempio del the Twinings, sulla cui pronuncia siamo stati ingannati per decenni salvo poi rinsavire in tempi recenti?
Passando al sapone, si ricorda il Palmolive, in via teorica Pàlmolaiv. Volendo qualcosa di più forte, possiamo menzionare la candeggina Ace, che ai tempi nessuno poteva certo immaginare volesse dire "asso". Nemmeno i dentifrici si salvano, nella fattispecie si parla di Colgate, che pronunciato all'italiana sembra un paese della Brianza (Agrate, Segrate, Vimercate, Colgate...)
Le vette dell'ignoranza si raggiungono tuttavia nel settore degli assorbenti per signora: la Lines (che è una PAROLA inglese) letta come avrebbe potuto immaginare mia nonna, e soprattutto la Carefree, che vuol dire grossomodo "spensierato" e originariamente dovrebbe leggersi Kèrfrii, ed invece è stata prontamente traslata in una ridicola pronuncia semifrancese. Io vorrei conoscere chi ha avuto questa pensata geniale.
Si potrebbe obiettare che tutti questi prodotti sono stati introdotti sul mercato italiano in tempi remoti (alcuni prima della mia nascita), quando l'inglese non era ancora una lingua così franca come oggi, e la generazione delle persone a basso livello scolastico (con data di nascita nell'anteguerra) non avrebbe associato i nomi scritti a quelli pronunciati. Accettabile.
Ma allora, come la mettiamo con quegli idoli, quei geni del male dell'industria alimentare che in questi ultimissimi anni hanno avuto l'ardita idea di chiamare la listella per aprire le scatolette di tonno "isy pil" (da easy peel)?
ISY PIL?????????????
Poi ci si chiede perché il mondo ride di noi....


Commenti originali

  • Mio caro Navarre, perché posti senza avvisarmi ?
    E sì, quando sono arrivata a leggere il punto in cui tu parli di tua nonna, io proprio a questo stavo pensando: a una casalinga come mia nonna che portava a casa dalla spesa Ace chiamandola Ace, ecc.., quand'ero piccolissima. Però ti faccio una rivelazione: siccome mia nonna era una rockettara (ti prego non ridere, ascoltava davvero musica rock alla radio, per questo io sono venuta così...bè), piano piano cominciò a capire e cambiare le pronunce di alcune parole...
    Chiusa questa parentesi, che dire ? Hai ragione.
    Ti abbraccio :*
    postato da Isabeau il 18/10/2006 21:14

  • in realtà capita un po' per tutte le lingue... che dire del sao caffè che andrebbe pronunciato "so"...?
    fanno apposta non c'è che dire... perchè ci ritengono ignoranti e così vogliono farci restare...
    postato da ivy phoenix il 22/10/2006 02:02

  • salutino
    postato da ivy phoenix il 26/10/2006 10:11

  • l'ho letto e ho fatto un sorriso...;.)
    postato da iris il 18/10/2006 16:46

  • ciao colui!
    mamma mia, detesto la TV, detesto le pubblicità, anche se devo ammettere che certe son fatte veramente bene... e i nomi, beh, anche ai figli si danno nomi che poi si pronunciano all'italiana ed è decisamente peggio!
    da parte mia piccolo cambiamento di nick, ma sempre io!
    un abbraccio :-)

    postato da semprenoi il 20/10/2006 00:19

  • Il diavoletto? Da me non si presenta, pensa che sia fatica sprecata. :-)
    postato da Mio Capitano il 24/10/2006 12:16

  • 'spetto nuovo post
    postato da ivy phoenix il 29/10/2006 17:17

  • oggi sono sul nero...poi si vedra'..
    un abbraccio c.e scusa se ora non riesco a leggere il tuo articolo...uffi!
    baci.iris
    postato da iris il 18/10/2006 16:18

  • Non sono del tutto d'accordo con te sulla pronuncia inglese esatta che sarebbe opportuno associare ai prodotti commerciali. Quelli pronunciati all'italiana mi sembrano avere una forza evocativa maggiore. E' vero che quando un vocabolo è entrato nella lingua seguendo un certo uso, poi non ci dovrebbero rompere le scatole cambiandone la pronuncia (per esempio ancor oggi odio la gente che pronuncia cheghebè per KGB al posto dell'antico e pratico kappagibì; restando in tema di servizi segreti, passerei per le armi in men che non si dica gli idioti che dicono Siaè in luogo del collaudato e umano Cia).
    L'ultima che ti voglio raccontare. Un giorno venne mia zia d'America a casa e diceva continuamente Desh al posto di Dash (il detersivo). Ci faceva schiattare dalle risate come se fosse Tina Pica, anche se la sua pronuncia era indubbiamente esatta. :-)
    postato da Mio Capitano il 19/10/2006 22:59

  • io guardando la pubblicita' penso ai doppi sensi e ai messaggi subliminali che danno...boh..pero' divertente sta cosa del carefree...uhmm..spensierato?adesso quando metto l'assorbente ci penso...:))
    postato da zagara il 18/10/2006 19:43

  • niente male sapere che qualcuno si preoccupa... sai, con i tempi che corrono ;-) a proposito, sto pensando a un post diverso dal mio stile... boh, staremo a vedere!
    notte :-)
    postato da semprenoi il 21/10/2006 00:11

  • quando c'è la pubblicità e quando non c'è io "guardo oltre", preferisco vedere e non guardare. Da vedere c'è tanto, da guardare nulla.
    Anche per te, no?
    postato da fiore il 25/10/2006 00:15

  • Mmmm... temo che il segmento di mercato a cui si rivolgono questi prodotti (di largo consumo) sia caratterizzato da un livello di istruzione molto basso, per cui è molto più importante l'associazione parola-prodotto della corretta pronuncia. Inoltre, si tratta di acquisti d'impulso, per prodotti di poco costo (si fa per dire), dove spesso conta di più la riconoscibilità della confezione, l'associazione con la pubblicità televisiva.
    Insomma, per riempire il carrello al supermercato non serve conoscere le lingue, e questo le agenzie di pubblicità lo sanno bene...
    (si vede che sto facendo il corso di marketing?)
    Uffa, però a me sciampo piace! In ufficio ne abbiamo pure fatto un verbo: sciampare. Un giorno sì e uno no qualcuno viene "sciampato" dal grande capo...
    Baci, filo

    postato da filo rosso il 30/10/2006 19:45

  • :-)tu sai TROPPE cosine :-)
    postato da dany637 il 19/10/2006 00:20

  • Sono convinto che per una persona acculturata come te questo stona, per me invece uomo di bassa cultura scolastica la cosa lascia indifferente e poi se mi consenti una opinione, la lingua italiana all'estero non è parlata nemmeno a San Marino (è un'esempio) questo perchè noi italiani ci sforziamo ad essere tutto fuorchè nazionalisti e quindi poi facciamo confusione parlando la lingua estera "maccheronica".Ciao e buona domenica.
    postato da redisaturno il 22/10/2006 15:18

  • ipercineticamente risalgo dalle profondità della mia anima ;-))) e torno alla dolcezza... mi si addice forse di più!
    buon week-end!
    postato da semprenoi il 28/10/2006 01:11

  • Caro Navarre, mi spiace per la mail di oggi.
    Non mi sono sentita bene dopo l'episodio di cui t'ho detto.
    E' che niente è roseo come vorresti farmi credere tu. Ogni volta che si crea un'illusione basta niente a farla crollare, e a me le illusioni non durano nemmeno le laps de un matin, e quando crollano fanno sempre male, e per di più è facilissimo far male a me.
    Sai, avevo scritto metà pezzo per il Ghost and Darkness (h.s.l.) : lasciato lì, non credo lo finirò, e sì che mi ci ero messa...se lo riprendessi non sarebbe più niente di speciale, già era difficile prima.
    M'hai dato tanto aiuto e incoraggiamento, e penso che tu lo faccia per bontà, non so quanto tu creda alle cose che dici, però, per quanto tu dica...gli unicorni non esistono !
    Buona giornata caro Navarre. HUG
    postato da Isabeau il 23/10/2006 02:48

  • salutino e bacino...ciao c....oreserene.iris.
    postato da iris il 28/10/2006 20:56

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