sabato 27 gennaio 2007

La ricetta ingegneristica statunitense per l'abbiocco post lunch

Ingrediente 1.
E' iniziato tutto al quinto anno dell'università, prima non ero così.
Fino ad allora, non importa quanto dormissi la notte, dopo pranzo ero sempre attivo e attento, qualsiasi fosse l'attività in cui ero impegnato. Perfino durante le lezioni coi lucidi di Fisica III dei pomeriggi nebbiosi di novembre, o davanti alle presentazioni tardoprimaverili in powerpoint di Calcolatori Elettronici con il buio più totale in aula e le teste che ciondolavano in ogni dove, riuscivo a rimanere lucido e sveglio - ma forse era anche merito del docente, che generalmente parlava con voce bassa per microfono salvo poi alzare bruscamente il volume ogni paio di minuti.
Ma il quinto anno, qualcosa è cambiato: tutto di un colpo, nelle ore dopo il pranzo - complici anche le lezioni di microelettronica sempre al buio con le slides ma in assenza di microfono del docente - ho cominciato ad essere assalito da sonnolenze sempre più potenti, fino al punto che il secondo semestre l'ho sonnecchiato quasi al 75%. La testa che si fa pesante, le palpebre che sembrano essere preda di una forza di gravità gioviana, i suoni che diventano ovattati, i pensieri che se ne vanno... almeno fino a quando il tuo compagno di banco non ti dà una gomitata, sperando che tu faccia lo stesso per lui di lì a poco.
Ho scoperto in quel periodo che ascoltare gente che espone fatti subito dopo mangiato è qualcosa che devo evitare assolutamente. Quando lavoro, non risento della cosa: sono concentrato su quello che faccio abbastanza da non percepire la sonnolenza che accompagna la digestione. Ma se mi trovo a dover seguire presentazioni o discorsi di gente che parla, ragazzi che fatica.

Ingrediente 2.
L'Interstate 405 e la 5 che si uniscono appena in fondo ad Irvine hanno 7/8 corsie per senso di marcia, insomma sono le classiche freeway da film americano. Normalmente sono scorrevoli, però la vicinanza di Los Angeles le rende un inferno al mattino dalle 8.30 e la sera dalle 5. Qui si dice "jammed in traffic", jam è la marmellata, direi che "invischiato" è quanto di più simile ad una buona traduzione ci sia. Si va a passo d'uomo tra centinaia di macchine, spesso anche sulle carpool lanes (corsie preferenziali per chi non viaggia in macchina da solo, modo di incentivare il car sharing). Così, nelle aziende che non impongono un orario di lavoro preciso ai dipendenti, c'è la diffusa abitudine di traslare le 8 ore standard, in genere dopo: non è raro trovare persone che fanno 10-19 o 11-20, proprio per evitare di passare ore immersi nel traffico. Se poi uno è un po' in alto nella scala lavorativa, può tranquillamente permettersi di presentarsi al lavoro diciamo solo il pomeriggio, dalle 12-12.30 in poi.

Ingrediente 3.
La weekly design review è un'allegra e tutto sommato utile consuetudine del mondo ingegneristico che consiste nel riunire tutti coloro che stanno partecipando ad un progetto per spiegare cos'hanno fatto durante la settimana, su cosa stanno lavorando, in maniera tale da condividere idee e suggerimenti e avere un punto di vista panoramico della situazione. Generalmente si tratta di cose di un'ora o due, a seconda del fatto che qualcuno spieghi più in profondità il suo operato. Se il gruppo poi è molto ampio e comprende più progetti, quello che si fa è fare una prima review solo con coloro che lavorano ad un progetto, molto tecnica, e una seconda più generale sulle attività del gruppo in cui parlano i capi.

Mischiata degli ingredienti:
Uno dei direttori tecnici del mio gruppo di lavoro, molto numeroso per cui si opta per le due reviews, è uno di quelli che arriva di primo pomeriggio per evitare il traffico mattutino della 405. La prima design review è stata fissata al mercoledì, e per potergli dare l'occasione di essere presente (perché c'è da dire che è uno che ne sa parecchio), è stato deciso che l'orario di inizio sia alle 15 - e questa si protrae in genere fino alle 17. La seconda review è per il giovedì alle 13, e anche qui spesso si arriva alle 15.

Risultato finale:
il sottoscritto dovrebbe imparare a portarsi dietro degli aghi, da conficcarsi in profondità nella carne per riuscire a rimanere in qualche modo sveglio durante queste interminabili riunioni post-lunch. Oppure dovrei evitare di mangiare?


Commenti originali

  • Più che una ricetta ingegneristica mi sembra una lucida disanima d'un magnifico eseplare d'italiano alle prese con gl'impegni che la vita gli propina. Sia l'ambiente universitario, sia quello lavorativo (specialmente quello da te descritto) spesso si presentano talmente carichi di noia e di costrizione, che risulta molto difficile resistere all'assopimento. Le libagioni possono essere il fattore scatenente, ma sono certa che in un diverso contesto, godereccio ed interessante, le reazioni sarebbero completamente diverse. Il dramma è che, di solito, non si può fare ciò che si vorrebbe, quindi.... dormiamoci sopra!!!
    Ti mando un bacio dall'Italia al sapore di ragù alla bolognese (da non mangiarsi con gli spaghetti, bensì con le tagliatelle, dillo a quegli americani!).
    postato da stregagatta il 30/01/2007 16:47

  • ciao!
    fin dall'inizio mi son detta "ma perché colui che vede oltre mangia a mezzogiorno come se fosse in italia?" hai esposto molto bene le abitudini californiane, davvero interessante poter lavorare dalle 11 alle 20. personalmente preferirei 7-16 ed è quasi quello che faccio se non fosse per una pausa obbligata di 40 min per un pasto leggero che mi obbliga poi a restare fino alle 17. capisco la tua cocca del pomeriggio e credo che la tua conclusione di non mangiare sia azzeccata :-)
    se però non ci resisti, buon lunch!
    postato da sempreio il 30/01/2007 14:53

  • E che dici di "I'm standing up because
    I'm ill of hemorrhoids"?
    :-)
    Baci, Filo

    postato da filo rosso il 31/01/2007 20:55

  • Sai che quando leggo i tuoi post rimango sgomenta?
    Sarà colpa mia o tua?
    postato da DD il 29/01/2007 20:14

  • E se assistessi alla presentazione stando in piedi? Oppure potresti restare in equilibrio su due gambe della sedia.
    Comunque, ti capisco in pieno: a parte i miei personali abbiocchi, chi lavora nella formazione come me lo sa bene, quanto rende un pomeriggio di lezione.
    Baci transoceanici, Filo.

    postato da filo rosso il 30/01/2007 21:54

  • Allora la Review altro non è che la riunione smaronante del mercoledì ! (E del giovedì).
    Accidenti, la natura non mi ha dato il dono dell'abbiocco, e specialmente a quello "post prandium": in genere mangiare e digerire mi tengono molto sveglia, anzi, la sera è bene che mangi presto sennò poi non riesco ad addormentarmi, o dormo poco e male.
    Avrei tanto bisogno di dormire !!!
    SSSHHHMMMAAACCCKKK !!! :* :* :*
    postato da Isabeau il 27/01/2007 17:16

  • ma nn prendere oro colato tutto quello che scrivo ;-)
    Ciao!!!!!!!!
    postato da dany637 il 30/01/2007 18:10

  • io ti invidio! è inutile che fai finta di essere depresso lì, eh???
    tzè...
    io ogni venerdì sera che nostro signore manda in terra ho la riunione settimanale che a seconda di quanto poco ha da fare il capo si traduce in una fine serata, cena di lavoro, e fanculoi a tutte le uscite fighe che avevi programmato. Mi domando e dico, se lui non ha niente da fare di venerdì non vuol dire che vale così per tutti, eh??????
    baci baci
    postato da grisù il 31/01/2007 14:28

  • M'insinuo rispondendoti:
    ma lo so che C.Consoli è sicula, solo che io l'ascoltavo fortuitamente in aereo da Bo a Catanzaro.
    Magnifico esmplare d'italiano: un italiano in America fa sempre la sua bella figura!!! In questo caso tocca a te tener alta la bandiera tricolore.
    Nei miei viaggi in america, ristretti solo alla california, alla florida ed a NY, ho sempre trovato nei menu dei ristoranti gli "spaghetti alla bolognese" (pura invenzione). Non li ho mai presi ma li ho visti sui tavoli di altri commensali. Sono conditi con una bava al pomodoro e con alcune parti corpuscolate. Non sapevo fossero "polpette". Cmq, andare in America mi piace perchè, da buona provinciale, vedo tutto "grande", anche il cielo. E poi si può girare in Hammer senza che ti diano dell'esaltato.
    Bene, con queste scuse ti mando un altro saluto italiano: ciao.
    postato da stregagatta il 02/02/2007 16:47

  • c'è sempre da imparare :-)
    molto interessante
    un caro saluto
    indio
    postato da indio il 30/01/2007 20:20

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