mercoledì 13 giugno 2007

Il diluvio su spettatori e corde vocali

Giove Pluvio ha deciso di annegare le migliaia di spettatori presenti all'Arena di Verona dopo la quarta canzone, precisamente Who are you. Concerto bagnato, concerto fortunato? Nemmeno per sogno, perché il vento laterale ha fatto in modo che l'improvvisa acqua a secchiate cadesse oltre il tetto del palco e lavasse completamente anche gli Who. Roger Daltrey, vista la mala parata, ha ben deciso di interrompere, e ha biascicato un "prima volta che dobbiamo interrompere un concerto per pioggia" prima di ritirarsi negli appartamenti privati, con i tecnici del palco che ricoprivano di grossi teloni tutta la strumentazione.
Nel frattempo, io ed il mio amico, che, dato il ritardo causato da dei disgraziatissimi lavori sull'Autobrennero, ci eravamo trovati in una posizione relativamente infame perché eravamo molto obliqui rispetto al palco, subivamo una lavata memorabile nella calca che si accalcava (e cosa poteva fare?) verso i tunnel di ingresso dell'Arena. Una volta entrati, a buoi ormai scappati e t-shirt zuppa, è cominciata una lunga attesa, dove progressivamente si è insinuata nei fradici spettatori la consapevolezza che ormai il concerto sarebbe stato annullato, al più spostato nel caso migliore: dopo 45 minuti, in cui la pioggia si era tutto sommato calmata, molti erano pronti ad andarsene - del resto, essendo l'unica data italiana, era giunta gente da ogni dove.
Quand'ecco che una pausa interrompeva l'apertura delle cataratte del cielo, ed il pubblico coraggioso ritornava, ovviamente in piedi, sugli spalti (o in platea, a prezzi not affordable by le mie tasche). La cosa poi si è rivelata di grande vantaggio, perché noi, fra i primi temerari ad uscire, ci siamo spostati verso una posizione nettamente più favorevole. Ed ecco pronti di nuovo i tecnici del palco, che con scope di gomma e asciugamani si sono dannati l'anima per rendere calpestabile il suolo dalle sacre scarpette dei musici. Che dopo un'altra ventina di minuti si sono presentati tra l'ovazione generale, per attaccare la bellissima Behind blue eyes. Senonché, dopo un paio di frasi tutti ci siamo resi conto che Daltrey cantava come avesse della carta vetrata a grana grossa in gola: infatti, dopo una strofa e un ritornello, si produceva in un "basta, non ho voce" che ha causato una ridda di ululati e buuuuu e fischi. Certo, le secchiate d'acqua di prima non gli avevano fatto bene.
Dopo un breve ritiro nel backstage, ecco poi rientrare Pete Townshend, che (con traduttore) ha spiegato con aplomb inglese "the voice of Roger Daltrey has gone", aggiungendo con humour altrettanto britannico "magari vi potrei suonare qualcosa io", per poi andarsene un'altra volta.
Lo stoico pubblico ha rumoreggiato e non si è spostato di un dito, sotto la pioggia che aveva ricominciato a battere, e forse tutta questa dedizione ha convinto gli Who a tornare sul palco e a ricominciare a suonare nonostante gli eventi atmosferici.
Dopo altre tre o quattro canzoni, in cui Townshend oltre a suonare la chitarra e ad agitarsi come un ragazzino (nota: pensavo che ormai gli Who fossero bolsi e autocelebrativi... mi sbagliavo) sopperiva alla scarsa potenza vocale di Daltrey sostituendosi anche come lead singer, il gruppo ha preso davvero coraggio, ed è stato lì che è scattata la magia.
Ovviamente non poteva accadere se non sulla bellissima Baba o'Riley. Per quattro minuti, nessuno in tutta l'Arena di Verona è più stato conscio del diluvio, della grattugia nella gola del cantante, delle folate di vento freddo. Veramente emozionante, e con una coda suonata da Daltrey con l'armonica il cui uso evidentemente non presuppone la presenza di una voce a posto, perché l'esecuzione è stata impeccabile.
E da lì in poi per un'altra oretta abbiamo visto una band che si divertiva a suonare, nonostante la pioggia, con Townshend che saltellava sul palco neanche avesse avuto 15 anni, Daltrey che maltrattava le sue già deperite corde vocali, e dietro un gruppo di supporto eccellente, con nota di merito ad un batterista che ragazzi miei vi assicuro pestava DURO.
Ed alla fine, mezzanotte passata (e credo che fosse oltre l'orario di coprifuoco delle autorità veronesi), un ultimo regalo al pubblico, ovviamente su Won't get fooled again: Daltrey si è prodotto come da migliore tradizione nell'urlo quasifinale della canzone, yyyyyyeeeeeeeeaaaahhhhh!, del tutto gioioso ed esplosivo, con uno sforzo immane e pezzi di bronchi e tonsille sputati sul palco e ovazione adorante di noi tutti. Non so come farà per la prossima data, stasera a Monaco di Baviera... tutti i miei ringraziamenti, comunque.
E così, a chiusura di questo post musicale, posso esprimere la mia quasi totale soddisfazione, unita al fatto che, siccome non mi sembra di covare alcuna malattia nonostante acqua e vento gelido, ho avuto un'altra prova del fatto di essere immortale.
Però, data la mezza lavata dell'anno scorso con gli Eagles e quella intera di lunedì con gli Who, ho deciso che l'anno prossimo all'Arena ci vado con uno scafandro da palombaro...



Commenti originali

  • Baci caldi e abbracci tremendi :-)
    postato da dany637 il 20/06/2007 00:33

  • sei ritornato!!!!anche con i puntini si sente la tua vicinanza.ciao c.
    postato da iris il 14/06/2007 14:40

  • se porti pioggia ti chiedo gentilmente di stare alla larga dalla piazza di locarno... voglio gustarmi zucchero nella magia di una sera d'estate con il caldo soffocante :-)
    cavoli quante vicissitudini per un concerto, ma il brivido di quel rientro tutto sommato inaspettato è stato certamente il momento più bello!
    non mi piacciono particolarmente gli who anche se a volte trema la casa se mio marito è in forma... l'anno scorso sono arrivati e ha potuto seguirli con entusiasmo...
    per i bagni in montagna è davvero così: intorpidimento totale e sensazione meravigliosa!
    ciao :-)

    postato da sempreio il 15/06/2007 15:23

  • grazie c.,hai sentito la canzone ti piace?
    un abbraccio.....hi.
    postato da iris il 19/06/2007 12:50

  • Caro Navarre, sai che è stata una sorpresa andare a scovare le canzoni degli Who nel sito che sai ?
    Purtroppo non ho trovato la prima che citi, Who are You, ma ho trovato le altre, e... pensavo di non conoscere gli Who... invece già alle prime note di Behind Blue Eyes, mi sono resa conto che la conoscevo benissimo, e poi mi sono accorta di conoscere anche Won't get fooled again (e mi chiedo come ha fatto il poveretto a fare quel grido con la gola a pezzi... vabbè avranno i soldi, ma la salute è la salute...) !
    Insomma una botta di vita alla mia memoria: almeno so che da qualche parte ho ascoltato queste canzoni !
    Baba o'Riley non ha rianimato la mia memoria, quindi credo di averla ascoltata per la prima volta: molto suggestiva, sembra una melodia etnica irlandese.
    Ora mi mancherebbe di vederli in faccia: chissà che non siano facce che riconosco !
    Sai che amo la pioggia, non mi sento di dir male della pioggia nemmeno in questa occasione, anche se ahimé per poco non mandava a monte il concerto. Sono contenta quindi che tu sia immortale... e tanti auguri a Daltrey di riprendersi presto.
    Grazie di tutto caro Navarre... ti voglio bene.

    postato da Isabeau il 14/06/2007 01:09

  • Forse così è stato ancora più memorabile. Un saluto.
    postato da sugarcim il 18/06/2007 17:02

  • mmmm... il tuo terzo occhio non conosce la fiat strada, figliolo?
    sai che quella canzone con l'urlo piace persino a me e l'ascolto quando le ossa mi tormentano per ritrovare la giusta carica ;-)
    dolce notte!
    postato da nonna papera il 24/06/2007 01:51

  • Entusiasmante racconto: pioggia a parte, avrei voluto essere lì!
    Baci, Filo

    postato da filo rosso il 14/06/2007 21:57

  • baci & abbracci
    postato da dany637 il 19/06/2007 00:35

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