sabato 29 settembre 2007

29 settembre

Ok, lo so che l'anniversario della scomparsa di Lucio Battisti era il 9. Però, considerato che oggi è il 29 settembre (Seduto in quel caffè / Io non pensavo a te...), mi sembra lo stesso un'occasione buona per spendere due parole.
Due parole non tanto su di lui, che pure se le meriterebbe: ha portato al grande pubblico italiano ritmi e sonorità blues, cantando con una voce stranissima e non propriamente commerciale. E poi, all'apice del meritato successo ottenuto grazie a piccoli gioiellini musicali ottimamente accompagnati dalle parole di Mogol (le immortali Il tempo di morire, Acqua azzurra acqua chiara, Emozioni, Il mio canto libero, La canzone del sole che tanta gioia ha procurato ai suonatori di chitarra alle primissime armi, e chi più ne ha più ne metta), da idolo pubblico delle ragazzine e probabile carriera da copia di se stesso (tipo Baglioni), ha deciso di ritirarsi a vita privata, senza più apparizioni TV e di vita mondana, lasciando che fossero i suoi dischi a parlare per lui, virando verso musica sempre più elettronica ma sempre di successo (seconda metà degli anni 70) e poi definitivamente verso musica criptica e poco commerciale (dall'80 in poi). Tutto il mio rispetto all'uomo per queste scelte, sebbene i suoi lavori post-Mogol non mi piacciano particolarmente... però complimenti.
Dicevo, in realtà l'argomento del post è un altro, e riguarda la sua morte. Nel lontano 1998, a seguito della notizia della sua scomparsa, un'ondata di affetto e cordoglio si è sparsa per l'Italia (come al solito, scene di pubblica commozione e rimpianto anche da chi in vita non se lo filava, vedi il recente caso Pavarotti). All'alba dei nostri vent'anni, io e i miei amici della band, che apprezzavamo e apprezziamo il lavoro del musicista, decidemmo di dimostrare il nostro tributo personale in una maniera curiosa.
Bisogna sapere che in tutto il Trentino è quasi impossibile trovare un paese che non abbia una via intitolata a Cesare Battisti, che non è il terrorista attualmente rifugiato in Francia ma una figura patriottica che ha combattuto per l'indipendenza del Trentino dall'Austria prima e durante la Grande Guerra (se siete interessati, date un'occhiata alla sua scheda su Wikipedia).
Ebbene, il 10 settembre, giorno dopo l'annuncio della scomparsa del cantante, i cartelli della via a lui dedicata nel mio paese recavano, per notturna opera nostra, la dicitura "via Lucio Battisti".
Suppongo che la cosa sia stata giusto quel filo illegale... però sulla scia della commozione pubblica la cosa fu vista in genere più con piacere che con fastidio (spero nel frattempo il reato sia entrato in prescrizione), tant'è che le targhe furono ripulite solo tre o quattro mesi dopo. Ah, che filibustieri!

7 commenti:

Anonimo ha detto...

giusto quel filo illegale...
mi piaci ragazzo! mi ricordo quando con l'evidenziatore modificavo i cartelli per la strada dove andava a fare jogging lenticchia con "passaggio lenticchia" cancellando pedonale eccetera
quella volta mi chiedevo come mai non riuscivo a conquistarlo.. ora col senno di poi, comprendo che ossessione ero per lui
:-)

Anonimo ha detto...

Caro Navarre, non dico nulla su Battisti (Lucio), dato che hai avuto modo di constatare la mia cultura alquanto lacunosa su di lui in un nostro recente dialogo, in cui mi hai fatto ripassare un po' quel poco che sapevo...
Però... non mi avevi mai detto che in gioventù eri dedito al vandalismo !
:D :D :D
Ehm, posso sapere da chi di voi è partita l'idea ?
Per tua tranquillità, confermo che il reato è caduto in prescrizione.
:* :) :*

Oh, cominciavo a preoccuparmi, visto che non ti decidevi a postare!
Bacioni :*

Anonimo ha detto...

Molto bello questo ricordo.
Mi sovviene quando, poco più che ragazzino, mi persi dietro ad una milanese sulle note di una canzone di Lucio.
L'armonia e le parole le ricordo ancora, della milanese non c'è traccia nella mia memoria.
Peccato.
Per lei, dico, si è persa una bella occasione.
Ciao :-)

Anonimo ha detto...

...e ho pure dimenticato "jean e paul" che ha ricordato cantandola dal vivo, una ballata sulla storia di due ragazzini che fuggono dalla francia in guerra...
certo non è battisti con i suoi milioni di dischi venduti!
simpatica la vostra monellata :-) pensa che domani parto per il trentino e se mi dici esattamente dove, vado a vedere se il vostro misfatto è ancora visibile!!!
buona settimana :-)

Anonimo ha detto...

Ma tu guarda che discoli!! Bel tributo, in ogni caso.
Io e Battisti: un amore a prima vista, specialmnte negli anni dal 75 all'80. "Lucio Battisti, il contrabbasso, la batteria, eccetera" (s'intitolava così?) suonava nel mio registratore a cassette fino all'esaurimeno delle pile (dove arriva quel cespuglio/la cucina/che avrà il sole di mattina...).
"Amarsi un po'" fu la canzone mia e del mio primo amore.
Ai tempi di "Una donna per amico", invece, la storia con il mio attuale consorte riscontrò molte analogie con i testi dell'LP.
Eh, Battisti.
Baci, Filo

Anonimo ha detto...

Che nostalgia Battisti... era il cantante preferito di mio padre e so tutte le canzoni a memoria perchè quando ero piccola non si ascolava che lui in auto! Ciao, a presto!!!

Emi

alidicarta.blog.tiscali.it

Anonimo ha detto...

Beh, tanto per incominciare... perchè non ne scrivi tu uno nuovo...?
;-)
Baci, Filo