martedì 16 maggio 2006

L'inizio di tutto: Conan

Ci sono situazioni che ti capitano o eventi a cui assisti da bambino che poi avranno un peso straordinario in quella che sarà la tua vita. Anche se magari non te ne ricordi, però il tuo carattere ne viene plasmato in maniera indelebile.
Per me tutto è cominciato da Conan.
No, non sto parlando del cimmero di Robert Howard visto in libri e fumetti, e poi interpretato dal buon Arnold Schwarzenegger negli anni 80. Niente muscoli, please.
Mi riferisco ad una serie a cartoni animati, Conan, il ragazzo del futuro. Il cartone è del 1978: è più vecchio di me di un anno, ma in Italia è stato trasmesso a partire dal 1982 da alcune reti private (mai da quelle Rai o Fininvest, e questa è stata la sua più grande fortuna per motivi che dirò in seguito).
Un po' di nozioni per coloro i quali si fossero persi questa perla dell'animazione mondiale. La prima, forse la più importante per capire lo spirito, è il nome del regista: il grande Hayao Miyazaki, autore in seguito di una decina di straordinari lungometraggi animati e premio Oscar nel 2001 per La città Incantata. La seconda: il livello di disegni e animazione è straordinario, considerato anche che ormai ha quasi trent'anni di vita. La terza: la trama.
La vicenda, vagamente ispirata al romanzo "The Incredible Tide" di tale Alexander Key, è ambientata nel 2008, qualche anno dopo la Terza guerra mondiale. Nel conflitto, aerei giganteschi (chiamati Giganti) hanno utilizzato un'arma elettromagnetica di portata enorme, ed il mondo conosciuto è stato spazzato via. Rimangono alcune isole in uno sterminato oceano, nelle quali si pratica uno stile di vita prettamente agricolo. E già l'ambientazione è stimolante! C'è un'unica città tecnologica, Industria, salvatasi dalla guerra, ma anche qui la tecnologia è in decadenza: nessuno sa più come far funzionare molte macchine, e si persegue una ricerca costante degli oggetti di plastica, usati per generare energia. L'unico che sembrerebbe conoscere il segreto per sfruttare un generatore solare di grande potenza è il dottor Rao, che però scompare in un tentativo di fuga dalla città in quanto disgustato dall'atteggiamento militaristico ed oppressivo dei governatori. Per fare uscire allo scoperto il dottore, l'esercito di Industria rapisce la sua giovane nipote Lanna dall'isola di Hyarbor, ma a causa di una tempesta Lanna viene dispersa nell'oceano.
E qui entra in scena Conan. Lui è un ragazzino (undicenne, direi) che è uno dei due ultimi abitanti di uno scoglio su cui era atterrato uno shuttle di disperati che fuggivano dalla guerra. Buono e generoso come tutti gli eroi (anche se Miyazaki, come al solito, rifiuta una divisione manicheistica tra buoni e cattivi), è dotato di una certa forza e di una grande resistenza. Nella prima puntata della serie, lui ritrova Lanna svenuta sulla spiaggia del suo scoglio, e la porta dal "nonno" (l'altro sopravvissuto dell'isola). La curano e la fanno ristabilire, ma l'esercito di Industria arriva sull'isola, uccide il nonno e riprende la bambina. Da qui parte l'avventura di Conan, che parte alla volta di Industria per liberare Lanna.
La serie si svolge lungo 26 puntate, e verranno introdotti svariati personaggi, da Jimsey al dottor Rao, da Mosley al fenomenale capitano Dyce, ognuno dotato di luci ed ombre, di un carattere vero. Come in pochi altri lavori di Miyazaki, c'è anche un vero cattivo, ma a parte lui la distinzione è difficile e mutevole. Sono presenti tutti i temi che verranno sviluppati in seguito dal regista, come il rapporto con la tecnologia, la guerra, la natura: in particolare, Conan è la pietra di base da cui evolveranno Nausicaa della Valle del Vento e La Principessa Mononoke, ma magari di questo scriverò un'altra volta. Ad ogni modo, indipendentemente dall'impatto psicologico che il cartone ha avuto per me, questa serie è sicuramente la mia preferita in assoluto, avvicinata forse solo dai due gioielli della GAINAX: Nadia(aka Il mistero della pietra azzurra, che ho scoperto recentemente essere partita da un'idea dello stesso Miyazaki. Che uomo!) e Neon Genesis Evangelion.
E poi, il quarto grande elemento: la sigla. Ed ecco la grande fortuna di non avere visto questa serie passare sulle reti maggiori, e per le mani della somma disgrazia censuratrice nippofobica Alessandra Valeri Manera. Tutti i cartoni giapponesi nascono con una sigla nella quale vengono fatte vedere delle immagini appositamente create. Qui in Italia sulle reti Mediaset queste vengono inspiegabilmente tolte, e sotto la sigla musicale cambiata (e cantata in genere da quel flagello di Cristina d'Avena) scorrano dei fotogrammi tolti da qualche puntata del cartone a caso. Mai capito perché. Comunque sia, nella versione italiana è rimasta la serie di immagini originale, che è semplicemente stupenda: la distruzione del mondo, in una sequenza impressionante (ok, presa di peso dalla prima puntata, ma è bella lo stesso), e poi Conan e Lanna. Ai tempi Cristina d'Avena non aveva ancora cominciato la sua opera di distruzione dei maroni altrui, e la sigla è stata cantata da Georgia Lepore (ora doppiatrice). E musicalmente è fantastica, è perfettamente in linea con le immagini che scorrono sotto. La voce è bella, anzi è adatta, e non si dimentica più (Dai Conan!). Inoltre, con la cognizione del musicista, mi sento di definire superlativo lo stacco che passa dal ritornello ("Non fermarti maaaai!" in re#) alla seconda strofa (in do), con quel simil-re7 e batteria crescente fino alla ripresa del tema iniziale, corredato di piccolo assolo di chitarra. Che spettacolo.
C'è anche qualche lato negativo, dovuto sostanzialmente al doppiaggio: sebbene non sia stato censurato, la doppiatrice di Lanna è abbastanza mediocre (e imbarazzante in un paio di occasioni), inoltre la pur bravissima doppiatrice di Mosley viene sfruttata per troppi personaggi. Inoltre, è stata oscenamente italianizzata la pronuncia dei nomi inglesi nei titoli ("Industria" viene scritta "indastria", e per esempio il "blocco Correy", che pure viene chiaramente pronunciato in maniera corretta dai doppiatori, viene tristemente rinominato "core"... sic!), ma in fondo nei primi anni ottanta poteva essere sopportabile. Del resto, sulla sigla di testa viene accreditato come regista un tale "Shun" Miyazaki.
Ma mi sono perso anche troppo (l'ho già detto che scrivo tanto se l'argomento mi piace), per chi voglia saperne di più c'è un bel sito italiano, anche se è un po' che non viene aggiornato, dal quale per inciso potete recuperare anche la sigla. Torniamo alla mia infanzia.
Io sono certo che a tre/quattro anni, quando ho visto il cartone per la prima - e ultima per un bel pezzo - volta, sia scattato qualcosa nella mia testolina. Nell'assaporare le arrampicate e i salti di Conan dalle torri più alte di Industria, le fughe dai robot, io ho imparato a sognare. E sognare in grande, tra l'altro. Io lo so che è stato quello il periodo in cui il mio carattere è stato plasmato, in cui ho cominciato ad immaginarmi in avventure incredibili come eroe e salvatore di giovini fanciulle, cosa che sarebbe esplosa decisamente durante l'adolescenza e che per fortuna e purtroppo dura ancora adesso (che pure non ho una faccia da associare alla donzella in questione). E' là che è nato il mio stramaledettissimo romanticismo, la mia capacità di emozionarmi, e la mia propensione ad immergermi nelle vicende avventurose (del cartone prima, dei libri poi).
E poi me ne sono dimenticato. Per lunghi anni, tutto quello che mi è restato di Conan è stata la scena in cui intorno alla decima puntata Conan va per conto del tecnico Patch in immersione nell'oceano, e dopo un po' uno dei personaggi in superficie dice "E' sicuramente morto, nessuno può restare in acqua per più di dieci minuti", salvo vederlo ritornare poco dopo (è una dote utile anche nei videogames, leggi Monkey Island per gli intenditori, ndr). Più volte nella quindicina di anni successivi mi ero ricordato della scena, e non riuscendo a richiamare nient'altro né in me né negli amici cui accennavo la cosa, concludevo "caspita, eppure sono sicuro che era un bellissimo cartone". Anche se un po' il dubbio di aver mistificato con gli occhi del bambino ce l'avevo. Anche la sigla era scomparsa nei meandri della memoria, del resto non è che come ora uno potesse andare su internet a fare ricerche del genere.
Fino a che, a 19 anni, nell'estate della mia maturità, sono incappato per caso nella terza puntata della serie su di un'altra rete locale. E mi è tornato in mente tutto, come se si fosse accesa la luce. Alla sigla di chiusura cantavo le parole con la Lepore (e giuro che per poco non mi sono messo a piangere, fortuna che ero da solo). E' stato allora che ho realizzato quanto fosse stata importante questa serie, e ovviamente per le tre settimane consecutive quello di Conan è stato un appuntamento immancabile per me - con mia madre a chiedermi cosa stessi guardando ("sssshht! silenzio!"). Certo, il finale non me lo ricordavo bene, e ci sono state molte cose che con lo sguardo dei vent'anni ho potuto rielaborare ed apprezzare, eppure ad ogni puntata tornavo il bambino dagli occhi spalancati di quindici anni prima.
Suppongo che nessuno si stupirà se dico che ora i 4 DVD della serie sono in bella mostra nello scaffale principale, e che appena saputo chi fosse il regista ho cominciato ad interessarmi ai lavori di Miyazaki (cosa che incidentalmente reputo come una delle azioni più sagge che io possa aver fatto).
Quindi, grazie, Hayao, per avermi donato questa perla, che ha avuto un certo ruolo nel farmi diventare il ventisettenne che sono e che riesce a farmi tornare il quattrenne che ero con un paio di fotogrammi.
Se qualcuno di voi lettori è riuscito ad arrivare fino a qui e si ricorda di Conan, datemi la vostra opinione (ma sono convinto che sarà entusiastica come e più della mia). Se qualcuno non l'ha visto, il consiglio è ovviamente uno: trovatelo ed assaporatelo, e provate ad immaginarlo con gli occhi di un bimbo di 4 anni. Ne vale la pena.


Commenti originali

  • uqlcuno si ricorda...ma scherzi?...c'era una volta una città in quell'isola laggiù..c'era una via che passava di la , proprio dove vivi tu....
    che bello conan, quanto mi piaceva!!!
    ma che sorprese hai x me??sono proprio curiosa!
    bacilli=)
    postato da jovelly il 16/05/2006 12:13

  • ciao c., purtroppo non ho avuto la fortuna di rivedere conan su una rete locale io avevo credo nove anni quando lo vidi per la prima volta e mi incantai la scena dell'acqua mi è rimasta impressa anche a me, poi però da li mi si confonde con nadia e con "alla ricerca della pietra azzurra "bè sono passati tanti anni, comunque anche io dei manga animati che mi piacciono cerco di ritrovare i dvd! Adesso quando ho tempo mi vado a vedere il sitoitaliano....ciaoooooooo!
    postato da iris il 16/05/2006 14:26

  • credevi di esserti liberato di me????
    e invece nooooooooo
    un bacio grande oracolo!!!
    postato da Morticia il 18/05/2006 18:19

  • ma se non mi lasci il tuo segno come faccio a chiedere alle stelle di essere un po' più clementi con il tuo eros....
    dai, rilassati, può essere simpatico... come il tuo conan!
    ciao
    postato da sempreio il 16/05/2006 16:43

  • ohhhhhhhh..nn ti ho detto che la mail nn mi funziona +...è esplosa xkè troppo piena di roba, la nuova è jovelly2@tiscali.it
    ok aspetto bacilli
    postato da jovelly il 17/05/2006 00:58

  • Madonna....ma quanto hai scritto??????? Ed io dove lo trovo tutto sto' tempo????????? :-)
    postato da D? Ð Ä Ñ Ÿ ÐÖÑ Ñ Ä? il 18/05/2006 17:55

  • Mi leggo il tuo lungo e credo sentito post dopo mangiato (sono un po' più libero) e ti lascio un commento adeguato. Per adesso, un saluto
    postato da penultimo il 16/05/2006 12:37

  • Non è possibile, dopo pranzo non è possibile leggerlo! Faccio come penultimo, ripasso stasera.
    postato da salem il 16/05/2006 16:54

  • che bello tra poco la mia intervistaaa
    parapiglia!!!!!!!11 scatta il gioco della bottiglia...se avrò culo potrò baciare-tu non giochi, abbiam fatto le squadre prima....
    nn a caso alla festa di stasera abbiamo la compilation di ELIO x i momenti "hot"!!!ahahaahhahahahahah!!!
    baciiiiiiiiii
    postato da jovelly il 19/05/2006 14:43

  • Caspita che cartone! Non l'ho mai visto e me ne dispiace. In ordine al tuo commento mi trovo in una fase di sterilità creativa(creativa si fa x dire),ma tornerò appena avrò messo un pò di ordine in alcune cose e, soprattutto, nella mia testa.Baci.
    postato da sugarcim il 17/05/2006 19:38

  • Per caso stai parlando del cartone animato col bambino "detective" Conan?
    Ciao, ti ringrazio del tuo commento al mio post e in proposito ti rispondo:
    1)A me la storia di Elio "mio cuggino" veniva in mente quando quel paramedico con l'attacco isterico si è messo a raccontare di "suo zio"che stava per morire dissanguato, paragonandolo a me, mentre io davo gli ultimi rantoli. Solo che ero "impossibilitata dirglielo", sennò l'avrei fatto subito per zittirlo.
    2) A me Roy piace, ma non la penso mica allo stesso modo! Tutti i miei ricordi sono da buttare nel cesso, se andavano cancellati like tears in rain era meglio, le mie esperienze non alzano un centesimo per nessuno, e quanto a me le avrei evitate volentieri quasi tutte. Se ci fosse davvero un laboratorio in cui ti cancellano i ricordi ci andrei subito, visto che ho perso l'altro treno.
    3) Ho apprezzato la gentilezza che mi hai detto sul fatto che almeno hai potuto leggere il post. E..mi sono sempre dimenticata di dirti che nel mio post precedente, tu non l'hai letto, ti ho menzionato verso la fine: spero non ti dispiaccia. Altrimenti, lo modifico subito.
    Bacione V. (per Vendetta)
    postato da Vanilla il 18/05/2006 21:20

  • amico Colui, non so niente di questo Conan di cui ci parli, anche se è possibile che possa aver visto qualche scena del tuo cartone animato preferito. E' chiarissimo che la storia e i personaggi ti hanno molto colpito(come si nota pure dalla non breve estensione del tuo articolo). In ossequio alla mia stima per te, sono portato a credere che si tratti di una serie a cartoni che si erge sulle altre consimili per qualità.
    Poiché sono ignorante in materia, dovrei deviare sugli altri Conan che conosco, Escludendo fumetti e letteratura, c'è il notevole "Conan il barbaro" di John Milius (cioè il primo film su questo personaggio con Schwarzenegger). Infine potrei citare il recente cartone di "Conan, il detective con gli occhiali" (l'ho citato nel mio post sulle canzoni per piccoli, di cui sono, fino a una certa epoca, un notevole conoscitore). Ciao, voglio proprio vedere se la strega Salem si legge tutto il post come ho fatto io.
    postato da penultimo il 16/05/2006 17:20

1 commento:

victor azzopardi ha detto...

Graize tanto , Mi hai fatto trovare il nome di questo cartone che come te mi era imprinto nella memoria. Sapevo soltanto che era ambientato in un modo dopo un alluvione, e cera il tema dell energia solare(come in daitian 3) e cosi ho fatto le ricerca su google ed eccomi nell tuo blog. Grazie tanto per il nome dell regista che adesso cerco su di lui
Victor, dall isola di Gozo, Malta