lunedì 6 marzo 2006

Canzone di Gaia

Sedici anni.
Lo smistamento dovuto al cambio di classi tra il secondo e terzo anno delle superiori mi aveva catapultato in una bella classe mista, 12 bimbe e 11 maschietti.
Mi accorsi quasi subito di Gaia, non ci voleva molto del resto, e mi servirono circa tre mesi per rendermi conto di essere completamente perso per lei. Non che fossi l'unico, e a ragion veduta; anche il ragazzo con cui avevo stretto maggiore amicizia provava le stesse sensazioni, e sono certo che non eravamo soli nel club.
Immaginatela. Sedicenne, con i capelli biondi e lucenti che profumavano di fresco e scendevano quasi incuranti fino alle spalle. Piccolina, tutte le curve al posto giusto (una buona terza), snella ma non eccessivamente, anche se lei è sempre stata convinta - a torto - di essere un filo culona e per questo tendeva a vestire di nero, cosa che mi ha sempre scocciato perché le ragazze bionde, e lei in particolare, in abiti chiari e specialmente bianchi hanno un fascino inarrivabile, non importa la misura del culo.
E poi, il viso. Un sorriso radioso, pieno di gioia, e due occhi di un azzurro come il cielo di una giornata di inverno, ma che sorridevano con lei e lasciavano intendere sogni e speranze per il futuro, infondendo un senso di calore a chi veniva guardato.
E sognatrice lo era sul serio. Dannatamente romantica e con una sensibilità straordinaria, una dolcezza di fondo ed un forte bisogno di essere ricoperta di attenzioni. Insomma, un bellissimo carattere, anche se io all'epoca forse non ne ero pienamente conscio: per un certo periodo, ho pensato che fossi stato attratto solo dallo straordinario aspetto fisico; solo analizzando quei momenti col senno di poi, dopo anni, mi sono reso conto che tutte le ragazze di cui mi sono innamorato in seguito avevano le stesse caratteristiche psicologiche.
Intendiamoci, non che non avesse i suoi lati negativi - anzi. Però la storia suona meglio se la dipingo in chiave nostalgica positiva, "il profumo del ricordo che cambia in meglio" per dirla alla Guccini.

Ho pensato molto a tutto quello che le è successo. La mia conclusione è che la causa principale di tutte le sue disgrazie sia stata proprio questa mancanza di coerenza tra aspetto fisico e morale. Voglio dire: lei era quello che in gergo tecnico si definisce "gran pezzo di figa": come tale, sarebbe dovuta appartenere ad una tra le categorie della mangiauomini (puttanone che a sedici anni ha avuto più esperienze sessuali di una pornostar), della stronza stellare (di quelle che giocano coi sentimenti degli ammiratori per pura perfidia) o della supponente altezzosa (di quelle che se la tirano, oh se se la tirano). Tutte le altre supergnocche che ho conosciuto rientrano in questi tre sottoinsiemi, a qualsiasi età. Ed è l'unico modo che hanno loro per sopravvivere. Eppure, Gaia no. Portava in giro la sua bellezza quasi inconsapevolmente all'epoca, facendo girare la testa a parecchia gente. E purtroppo attirando i lupi come mosche al miele.
Fosse stata un po' scafata, avesse avuto almeno in minima parte l'indole della stronza, o avesse avuto un solo accenno di terzo Occhio che le potesse dare degli avvertimenti, le cose sarebbero andate diversamente. Invece, oltre alla strenua volontà di volersi fidare di chi le sembrava giusto anche oltre ogni evidenza o consiglio, a quanto pare ha sempre dimostrato un gusto davvero pessimo in fatto di uomini.
Io (e anche il mio amico, più o meno nello stesso periodo) avevo già ricevuto il mio due di picche verso natale (del resto, cosa poteva farci uno sfigato come me con un gioiellino del genere, vedi Teorema della Chiusura del Cerchio), e a marzo ormai già non ci pensavo più. Il vantaggio di avere sedici anni è che anche le delusioni durano meno. Avevo comunque mantenuto un bel rapporto di amicizia, all'epoca; così, quando qualche mese dopo si presentò con il suo ragazzo, non avevo già più alcun motivo di gelosia.
Il mio, di Occhio, all'epoca aveva già cominciato a manifestarsi, anche se non avevo ancora imparato a riconoscere la sensazione che ho quando ricevo i suoi messaggi. Sono comunque certo che la prima volta che la vidi con il tipo, mi si presentò in testa la parola "Ahi."
Non potevo certo dire niente, non conoscevo la persona e d'altra parte non ero così sicuro della potenza dell'Occhio come oggi. Eppure, la sensazione di avere di fronte un verme su due zampe era chiara. Cercai di abituarmici nei mesi successivi, autoconvincendomi che le mie percezioni erano influenzate da un moto di gelosia residua o da quel po' di invidia per chi era riuscito in un'impresa che io avevo fallito, ma un certa sensazione sinistra restava sempre.
Ovviamente non mi sbagliavo. Ben presto, tutta la mia classe era al corrente del numero impressionante di corna che crescevano sulla testa di Gaia: tutti tranne lei, che non voleva sentirne parlare. Finché non le precipitò addosso tutto in una volta, e per una giornata intera la vidi piangere.
Probabilmente è stato allora che qualcosa si è spezzato: il crollo delle illusioni non poteva essere del tutto indenne. Nell'anno successivo, bene o male andava riprendendosi, anche se nello sguardo ora si intravedeva una luce più vacillante. Poi arrivò la maturità, e prendemmo due strade diverse. Piano piano, i nostri contatti si affievolirono, ed a un certo punto cessarono del tutto. Buffo come le promesse di tenersi a stretto contatto che si fanno a vent'anni sembrino così ridicole già a venticinque. A me ogni tanto manca la sua voce; a lei a quanto pare meno... ma suppongo di non volere perdere tempo a crucciarmi per queste cose.

L'ho rivista l'anno scorso, dopo una cinquina d'anni. E' sempre molto bella, e sempre vestita di nero. Non ha più la freschezza dei sedici anni (e chi ce l'ha?), è diventata davvero una donna, ma ora ha consapevolezza di esserlo. E'... adulta. Mi ha raccontato di avere appena interrotto una convivenza di tre anni. Nello sguardo, solo amarezza e disillusione, con venature di veleno, un po' come potrebbe essere quello della vecchia usuraia di Delitto e castigo di Dostoevskij.
I suoi occhi non sorridono più con lei.
Questo mi ha lasciato una profonda tristezza, per quello che lei era, per il genere maschile che le ha fatto perdere il calore negli occhi, per il tempo che passa e ti fa capire che una persona che avevi tanto vicino è ormai un'estranea.

Be', questa era la storia di Gaia, la grande cotta dei miei sedici anni.
Il mio augurio per te è che non tutto sia perduto. Che tu non sia davvero rientrata in una delle categorie di cui sopra per potere sopravvivere al dolore che ti hanno causato.
Che ci sia qualcuno che possa farti tornare lo sguardo sognatore di una volta, quello che infondeva gioia e speranza al destinatario.
Buona fortuna, Gaia.



Commenti originali

  • ..da quello che leggo (nei vari blog) l'hai gia' trovata, piu' di una ti gironzola attorno non ignorarle anche se si tratta di presenze virtuali
    potresti approfittarne con garbo.
    postato da dada il 06/03/2006 14:12

  • no scherzo sono io dada e non potevo che essere io la prima a leggerti e lasciare un segno del mio passaggio.
    postato da Gaia il 06/03/2006 14:00

  • Ciao Colui che vede Oltre, non temere, nessuna delusione per il nome che hai scelto per il tuo ex amore, è un nome molto adatto a costei.
    Ciao, romanticone che non sei altro, ti sorrido
    postato da la ragazza che sono il 06/03/2006 16:56

  • Ciao bella storia davvero. Il primo amore non si scorda mai e rivederlo dopo tanti anni non lascia del tutto indifferenti...ci si rende con to che gli anni passano, le persone cambiano e i sentimenti rimangono vivi solo nei ricordi.
    Boh...che sdolcinata!!!
    Mi piace anche il nome che hai scelto.
    Baci...baci...
    postato da Molly66 il 07/03/2006 23:46

  • grazie! lo spero.....questo grande obiettivo mi da la forza di superare tante difficolta per continuare la vita...al di la delle bellezze della vita stessa....ciao e buonissima serata,I.
    postato da iris il 08/03/2006 18:19

  • Grazie e un inchino a tutti i partecipanti al sondaggio, ed una linguaccia alla strega che ha fatto la preziosa :P
    Ho scelto "Gaia", suggerito da Sugarcim che si becca tutta la gloria, perché è il nome che mi piace di più tra quelli proposti (non tanto per l'ossessione del protagonista di un film che non ho mai visto), e poi perché sarebbe stato perfetto per lei quando l'ho conosciuta.
    Spero non siate delusi!
    postato da Colui che vede Oltre il 06/03/2006 13:45

  • Sono davvero lusingata per aver vinto il sondaggio e mi godo tutta la relativa gloria.Il tuo racconto è davvero carino e la descrizione fisica della ragazza corrisponde in pieno alla Gaia del libro(non film)cui mi riferivo.Ciao e grazie ancora.
    postato da sugarcim il 06/03/2006 16:11

  • ti ho risposto anche da me - senza offesa -
    postato da dada il 07/03/2006 14:19

  • complimenti per la tua canzone... sei davvero bravo!
    il nome che ti avevo proposto mi sembrava più adatto alla tua un-filino-triste gaia...
    buona giornata :-)
    postato da sempreio il 08/03/2006 09:10

  • Una linguaccia a me? A me? Anatema sull'orso! Sai cosa mi piace della tua scrittura? Vai avanti per molte frasi serio e preciso, e poi ci butti una battuta "cazzara" che alleggerisce il tutto. Questo è degno di nota, come è degno di nota che ho letto fino alla fine.kissfromhell
    postato da salem il 09/03/2006 15:40

  • ..dimenticavo di commentare il tuo post e tu non scordarti di dirmi se mi vedi piu' come un'alleata oppure un'avversaria TEMIBILE in fatto di precognizioni.
    ..allora da quello che leggo il nome che ti avevo suggerito io (Angelica) calzava perfettamente, ma sorvoliamo, una cosa che non capisco e' la tua eta' perche' ai miei tempi, a sedici anni le ragazze erano quasi tutte cosi' come la tua Gaia, quindi qualcosa non torna.. io stessa sono rimasta cosi' ..una cosa e' certa ora gia' da bambine sono disincantate, qui mi trovi d'accordo.
    postato da dada il 06/03/2006 14:09

  • Ricordo
    Tu dolce studentessa...
    che sei entrata nella mia vita.
    Tu mi hai regalato un sorriso...tu mi hai donato un attimo di gioia
    con la tua dolcezza... la tua semplicità.
    Tu così gentile...
    mi hai dato sogni quelli che non ricordavo.
    Tu poi hai spento la speranza che avevi dentro...
    lasciandoti o lasciandomi naufragare
    nell'indifferenza.
    Ma... se tu sarai ancora felice...
    io lo sarò per TE...
    e affogherò nel mare dei ricordi
    perchè tu solo questo vuoi essere per me
    un dolce ricordo... e nulla più.
    Bello il nome Gaia come la mia piccola.
    Ciao rAe

    postato da rAe il 07/03/2006 10:41

  • approdo per caso spinta dalla curiosità dopo che ho letto il tuo ultimo commento su "penultimo blog"...ti lascio un saluto..a presto
    postato da Aikido il 07/03/2006 14:23

  • Bel ricordo, tra l'altro scritto bene...
    Appoggio la tua critica sui sugarfree...MA credo che ormai la musica si sia fermata a dieci anni fa
    Saluti
    postato da frakkola il 08/03/2006 15:30

  • Hai fatto bene, non mi piaceva molto ..e poteva essere frainteso.
    postato da dada il 10/03/2006 10:43

  • Aggiungo 2 considerazioni in ordine al tuo racconto:la prima è che il primo amore condiziona spesso le nostre scelte amorose future,anch'io ho sempre cercato,forse non troppo consapevolmente,le stesse caratteristiche(non solo fisiche) del mio primo ragazzo;la seconda è che c'è una Gaia,come l'hai descritta tu,in ogni donna e,anche se con il tempo un pò muore,può rivivere inaspettatamente in qualsiasi momento,perciò credo che la tua Gaia sia ancora quella che hai conosciuto tanto tempo fa,magari sotto un cumulo di delusioni e di disincanto
    postato da sugarcim il 06/03/2006 17:54

  • mi dispiace contraddirti, da bambina avevo un bellissimo carlino fulvo e i miei lo tenevano bene ma sempre da cane non pensavano minimamente a sostituirlo all'essere umano come invece accade adesso da quello che leggo si tende a farlo spesso a discapito di quelle povere bestiole e di quelli che ci vivono accanto, mentre riguardo le donne bhe' ora capisco tante cose che tu puoi ben immaginare...
    postato da dada il 07/03/2006 14:10

  • permalosetto, nemmeno a me devi tanto prendere sul serio !
    postato da dada il 08/03/2006 09:03

  • toglimi una curiosita':
    ..come mai hai tolto "mente malata"?
    postato da dada il 09/03/2006 12:41

  • Bravo. Ti do due baci. Te ne darei pure tre, ma poi dovremmo trasferirci alle Brokeback Mountain a furor di popolo.
    Primo bacio per il tuo bel racconto; scritto col cuore. Storia umana andata in scena milioni, forse miliardi di volte su questo pianeta, ma che colpisce sempre e sempre ti fa incazzare. In proposito ti consiglio di leggere il post di Anne & Luca (l'ha scritto luca, ma non ricordo l'indirizzo attualmente) sul fatto che le donne, certe donne, hanno un debole irresistibile per gli stronzi. Anzi in certi casi più sono stronzi e più ne sono attratte (a quanto ne so non è una regola generale, riguarda solo una porzione della popolazione femminile).
    Secondo bacio perchè la tua storia è incredibilmente simile a quella che mi capitò con una mia compoagna di classe, quella che "mi uccise molti anni fa" (ricordo che già mi segnalasti questa similitudine). Anche la mia fanciulla mi lasciò per un emerito stronzo (la mia potrebbe sembrare solo l'acredine dei falliti, se non fosse per il fatto che, come nel tuo caso, i fatti mi hanno dato ragione). Anch'io incontrai da donna adulta la mia lei e anche a me sembrò un'estranea; mi è sempre rimasto il dubbio se abbia mai sospettato quali infinite tonnellate di amore abbia suscitato in me.
    Per quanto riguarda i miei post, ti do l'occasione per rimetterti in pari, perché credo che lascerò l'attuale per un po' di tempo.
    Ancora un bravo e ciao. :-)
    postato da penultimo il 06/03/2006 19:12

  • "Quindici anni, quindici anni /poesia di un amore che non ritorna". Era una canzoncina di parecchio tempo fa cantata da un gruppo non particolarmente geniale. Mi devi scusare, sui sedici anni, non ho trovato nulla nella capoccia. Ciao. :-)
    postato da penultimo il 08/03/2006 13:50

  • Non credo che una persona possa perdere la propria personalità o il proprio "calore negli occhi" solo per delle delusioni sentimentali.
    Certo per un periodo si sta male, si soffre...ma nulla è per sempre...neppure l'amore!
    Un bacetto
    postato da shymo il 10/03/2006 10:23

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